Il diabete è un gruppo di malattie metaboliche la cui caratteristica clinica comune è l’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. La causa di questo aumento può essere una produzione insufficiente di insulina o un’alterazione del suo funzionamento. Il diabete si divide in due sottotipi principali: il diabete di tipo 1 (che si manifesta nei bambini) ed è legato principalmente a una carenza di insulina, e il diabete di tipo 2, molto più comune, associato tra l’altro alla resistenza all’insulina e al sovrappeso. I principali fattori di sviluppo del diabete nella popolazione adulta sono: sovrappeso, dieta inadeguata e mancanza di attività fisica. Il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 aumenta con l’età. Negli Stati Uniti, nel 2007, il diabete colpiva il 2,6% delle persone tra i 20 e i 39 anni e ben il 23,8% delle persone sopra i 60 anni.
Nel trattamento del diabete di tipo 1, i farmaci di scelta sono i preparati a base di insulina, mentre nel diabete di tipo 2 si utilizzano farmaci antidiabetici orali, tra cui: derivati della sulfonilurea (che includono il Gliclazide prodotto dall’azienda Molteni Farmaceutici, disponibile sotto il nome commerciale Diabrezide), biguanidi, derivati del meglitinide, inibitori dell’alfaglucosidasi, tiazolidinedioni e farmaci con un meccanismo d’azione basato sull’effetto incretinico. Il diabete trattato correttamente consente ai pazienti una lunga sopravvivenza senza complicazioni significative, mentre il diabete non controllato porta allo sviluppo di cambiamenti patologici che coinvolgono vari organi, tra cui: il sistema cardiovascolare, i nervi periferici, l’apparato urogenitale, l’organo della vista, la pelle e le sue appendici, e molti altri.
Nel XXI secolo il diabete è una malattia sociale, e il suo corretto trattamento rappresenta una delle principali sfide della medicina moderna.